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Cenni Storici

Il centro abitato di Santa Croce Camerina ha una storia relativamente recente, anche se la presenza dell’uomo nell’ambito del territorio affonda nella notte dei tempi e ciò lo testimonia anche la recente scoperta archeologica di un insediamento del periodo Castellucciano (1800/1400 a.C.) proprio al limite del centro urbano. Erede della greca Kamarina fondata nel 598 a.C. e delle Caucane sorte nel periodo del tardo impero Romano che si svilupparono in periodo Bizantino, l’insediamento medioevale di Sancte Crucis de Rosacambra sorse in periodo normanno su una collinetta a nord-ovest della fonte Paradiso, a seguito della donazione dell’attuale intero territorio comunale alla chiesa di Santa Maria la Latina di Gerusalemme, elargizione fatta nell’anno 1140 da Silvestro Conte del Marsico e Signore di Ragusa. Tra il XII ed il XIII secolo la chiesa con l’annessa prioria benedettina fu il punto di aggregazione dei contadini e dei pastori che popolavano il territorio in quei secoli travagliati; secondo quanto ci attesta Rocco Pirri fu proprio un dipinto esistente nella chiesa che rappresentava Sant’Elena che scopre la Vera Croce ad aver dato il nome all’insediamento ed a tutto il territorio di sua pertinenza. La peste e la vicinanza del litorale, con le continue scorrerie barbaresche, determinarono il progressivo spopolamento ed imboschimento del vasto feudo di Santa Croce, tanto che nel 1400 veniva dato in affitto dai priori della chiesa abbaziale di Agira a nobili e borghesi di Ragusa e Scicli per poche onze d’oro. Nel 1470 un cavaliere modicano, certo Pietro Celestri, ottenne dall’abate di Santa Maria la Latina di Agira in enfiteusi perpetua l’intero territorio e fu pertanto insignito del titolo di barone di Santa Croce, un suo discendente Giovanni Battista II Celestri, chiese e ottenne nel 1598 dal Re di Spagna Filippo III la licenza di edificare l’odierno paese; la “ licentia aedificandi” fu resa esecutiva il 29 gennaio 1599, che è stata assurta come data di nascita del nuovo paese. A popolare il paese accorsero famiglie provenienti da Comiso, Ragusa, Modica e Scicli e proprio da quest’ultima città pervenne più della metà della novella popolazione come ci attestano i primi Riveli del seicento, ma la grande peste che colpì la città di Scicli nel 1626, richiamò, finita l’emergenza, molte famiglie, nella città d’origine, lasciando Santa Croce semi abbandonata. La ripresa si ebbe solo dopo il grande terremoto del 1693, infatti, affluirono a Santa Croce, molte famiglie scampate al violento sisma, così il piccolo paese poteva registrare circa 1000 abitanti nel 1715 che raddoppiarono alla fine del secolo. Nel 1819 con la fine della feudalità, cessa il dominio dei marchesi Celestri, nasce il moderno Comune e Santa Croce entra a far parte della Provincia di Siracusa e del Distretto di Modica, gli abitanti tra momenti di crescita e di stasi raggiungono il numero di 3000 al periodo dell’Unità d’Italia. Nel 1863, la Chiesa Madre, ricostruita su disegno dell’architetto Teodoro Gigante a partire dal 1797, venne dedicata a San Giovanni Battista, nello stesso anno con Regio Decreto firmato a Torino il 28 giugno 1863, il paese assumeva la denominazione di Santa Croce Camerina al fine di distinguersi dagli altri comuni del nuovo Regno d’Italia che si chiamavano egualmente Santa Croce. Nella seconda metà dell’ottocento, con la creazione della rete viaria che la collegava agli altri centri del circondario di Modica e con la vendita e la successiva messa a coltura a vigneto di molti terreni della fascia costiera, prima sterili o boschivi, Santa Croce Camerina registra un notevole sviluppo demografico ed urbanistico, infatti i 3000 abitanti del 1860 si incrementarono al ritmo di mille unità ogni decennio risultando 6227 nel censimento del 1901 e ciò, malgrado la grave emorragia di cittadini che a partire dalla fine dell’ottocento emigrarono verso gli Stati Uniti, l’Argentina ed altri paesi del nuovo mondo. Nel 1927 con la creazione della provincia di Ragusa, Santa Croce Camerina ne venne a far parte, assieme ad altri 11 comuni, con un territorio esteso di 4076 ettari ed una popolazione di 6353 abitanti. La prima metà del novecento pesantemente segnata dai due conflitti mondiali, ha registrato una stasi nello sviluppo economico del paese; lo sbarco angloamericano del 10 luglio 1943 proprio davanti alle coste di Santa Croce Camerina, segnava l’inizio di una nuova era, infatti a partire dalla fine degli anni 50 del novecento le fertili campagne dell’agro santacrocese si andarono riempiendo di serre per la coltivazione di primaticci e fiori, colture intensive che hanno fatto registrare un generale progresso economico e sociale di tutti gli strati della popolazione, quest’ultima che era 7125 abitanti nel 1951 è aumentata progressivamente fino agli attuali 10.000. Con il progresso economico e sociale, a partire dalla fine degli anni 80 del secolo scorso, si è registrato un nuovo fenomeno, Santa Croce Camerina da paese di emigranti si ritrovò ad accogliere centinaia di immigrati per lo più extracomunitari che svolgono prevalentemente lavori agricoli nelle serre.
Fonte: Dr. Gaetano Cascone
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